MILKFREE diventa CERTIFICAZIONE RICONOSCIUTA

Prodotti certificati senza latte MILKFREE ottiene la nomina di certificazione riconosciuta e non più marchio collettivo dal 23 novembre 2020.

CONTROLLI E VISITE ISPETTIVE

Viene fatta una analisi documentale delle materie prime in ingresso negli stabilimenti con una campionatura di ogni prodotto; la stessa cosa viene effettuata sul prodotto lavorato oggetto di certificazione e riportante la nostra certificazione di genuinità secondo i più stretti controlli possibili.

Sono oggetto di controllo e verifica ispettiva tutti i processi produttivi e verrà richiesta copia di tutte le certificazioni alimentari previste dalle vigenti leggi sulla genuinità e tracciabilità dei prodotti impiegati.

Le verifiche ispettive di routine vengono eseguite una volta all’anno una volta che lo stabilimento ha raggiunto questi standard produttivi da noi richiesti, mentre in fase di prima certificazione potranno essere effettuati più controlli ravvicinati al fine di garantire un alto livello qualitativo del prodotto e di aiutare l’azienda a superare ogni causa ostativa all’ottenimento del marchio stesso.

I fornitori verranno da noi certificati idonei seguendo una serie di controlli sulle forniture di materie prime sia a livello di certificazione prodotto che di altri parametri concordati con il ns. personale ispettivo.

Periodicamente e/o saltuariamente vengono effettuati prelievi della merce prodotta e fatta analizzare da laboratori di analisi di ns. fiducia per accertare il rispetto delle regole.

COSA OFFRIAMO AGLI UTENTI

Grazie all’implementazione di tutte le nuove tecnologie di diffusione di informazione oggi presenti, saremo in grado di rispondere in tempo reale alle domande di ogni utente che cerca in commercio prodotti “senza latte”. Contattateci sui nostri siti e blogs dove periodicamente inseriremo liste dei nuovi prodotti certificati presenti sul mercato. Con il prezioso supporto e con l’aiuto vostro grazie ai vostri suggerimenti e non, inseriremo nuovi piatti e ricette sfiziose, facili da cucinare, ovviamente senza latte.

VALORE AGGIUNTO ALLA PRODUZIONE

Questo marchio dà un valore aggiunto agli alimenti garantendo che la produzione è stata monitorata e seguita in ogni sua fase garantendo l’assenza di qual si voglia traccia di latte e ciò può aprire nuovi mercati di vendita indirizzati ad esempio ai vegetariani ed a tutte le persone intolleranti al latte ed ai suoi derivati che purtroppo oggi sono in aumento. L’uso del marchio SENZA LATTE è concesso dopo attenti controlli a tutta la catena produttiva, dal fornitore delle materie prime e poi ad un controllo che durante ogni lavorazione non vi sia mai stata contaminazione con latte o suoi derivati sia all’interno dei macchinari di produzione che all’interno del prodotto stesso,quindi gli impianti produttivi dovranno essere dedicati. Questi attenti controlli vengono effettuati da ispettori che lavorano da decenni nel campo della certificazione alimentare religiosa e quindi molto attenti e scrupolosi .

IN ITALIA LA CERTIFICAZIONE “SENZA LATTE”

Alcuni riferimenti medici.

Da uno studio pubblicato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry è emerso che nel latte di mucca sono presenti diverse sostanze chimiche comunemente usate in medicina quali antidolorifici, antinfiammatori, estrogeni, ormoni, ecc. in grosse quantità che allevatori zootecnici impiegano per aumentare la massa muscolare degli animali incuranti del fatto che queste sostanze finiscono nel latte e nella carne con gravi danni per la salute dell’uomo.

C’è anche un altro dato che è allarmante e riguarda i contenuti “nascosti” del latte che non sono segnalati da nessuna parte e di difficile rintracciabilità anche da parte dei laboratori di analisi in quanto assorbiti e mutati nell’arco di poche ore dalla somministrazione. Vi sono addirittura partite di latte proventi da mucche gravide che producono una quantità maggiore di latte che però contiene estrogeni che possono causare nei maschi la inusuale crescita delle mammelle con danni anche al sistema riproduttivo.

PERCHÉ ACQUISTARE “SENZA LATTE”

L’utente finale, di tutta la catena produttiva alimentare, da oggi potrà acquistare con tutta tranquillità i prodotti contraddistinti dal nostro marchio in quanto questi garantisce ed attesta la totale assenza di latte o suoi derivati sia al suo interno e che questo prodotto non è mai entrato in contatto col latte durante tutto il processo produttivo. Questa certificazione può consentire l’uso degli alimenti da noi marchiati a tutte le persone intolleranti al latte.

COS’E’ UN MARCHIO COLLETTIVO?

Il marchio è un segno che permette di distinguere i prodotti o i servizi, realizzati o distribuiti da un’impresa, da quelli delle altre aziende. Secondo l’art. 7 del Codice della Proprietà Industriale (CPI), possono costituire oggetto di registrazione come marchio d’impresa tutti i segni rappresentabili graficamente: parole (compresi i nomi di persone), disegni, lettere, cifre, suoni, forma del prodotto o della confezione di esso, combinazioni o tonalità cromatiche.

Così, un suono può essere registrato come marchio, riportando su un pentagramma le note musicali che lo compongono.

La forma del prodotto o del suo confezionamento può costituire un valido marchio a condizione che il segno in questione:

  • abbia una sua autonoma capacità distintiva agli occhi del consumatore medio, tale che la semplice visione di quella specifica forma sia in grado di creare immediatamente un ideale collegamento tra il prodotto/servizio sia con il marchio sia con l’azienda produttrice
  • non sia costituito esclusivamente dalla forma imposta dalla natura stessa del prodotto (in quanto questa è priva di capacità distintiva), dalla forma del prodotto necessaria per ottenere un risultato tecnico (proteggibile esclusivamente da un brevetto o da un modello di utilità) o dalla forma che dà un valore sostanziale al prodotto (art. 9 CPI).

Anche le combinazioni o tonalità cromatiche possono costituire un valido marchio; sono esclusi ovviamente i colori puri, in quanto l’uso degli stessi non può essere riservatoesclusivamente a un titolare.

Inoltre, sebbene l’art. 7 CPI non li citi espressamente, fanno parte dei segni suscettibili di costituire un valido marchio gli slogan pubblicitari, a condizione, tuttavia, che presentino un carattere distintivo, vale a dire che si tratti di un segno che possa essere percepito dal pubblico dei consumatori come uno strumento d’identificazione dell’origine commerciale dei prodotti o dei servizi considerati, così consentendone, senza possibilità di confusione, la distinzione da quelli dei concorrenti (ad esempio, è stato depositato come marchio d’impresa lo slogan pubblicitario della famosa catena di arredamento Mondo Convenienza “La nostra forza è il prezzo”, depositato anche come brano musicale “jingle”).
Non è viceversa attivabile la registrazione di marchi olfattivi – non rappresentabili graficamente – in quanto non esiste a oggi una classificazione internazionale degli odori tale da consentire una precisa e inequivocabile indicazione.

Il marchio d’impresa la cui registrazione è di competenza  del Ministero dello Sviluppo Economico può essere:

  • individuale: se appartiene a una singola impresa o a persona fisica (è il caso più comune)
  • collettivo: quando garantisce l’origine, la natura o la qualità di determinati prodotti o servizi; solitamente è richiesto da un “soggetto proponente” che può essere una persona fisica o giuridica (generalmente si tratta di associazioni, cooperative o consorzi), per poi essere concesso in uso a quelle singole imprese che si impegnano a rispettare quanto stabilito nel regolamento d’uso; in deroga all’articolo 13, comma 1, del CPI, un marchio collettivo può consistere in segni o indicazioni che nel commercio possono servire per designare la provenienza geografica (e, quindi, la qualità derivante dalla particolare zona di realizzazione) dei prodotti/servizi. L’UIBM può, peraltro, rifiutare la registrazione quando i marchi richiesti possano creare situazioni di ingiustificato privilegio o recare pregiudizio allo sviluppo di altre analoghe iniziative nella regione. La registrazione del marchio collettivo costituito da nome geografico non autorizza il titolare a vietare a terzi l’uso nel commercio del nome stesso, purché questo sia conforme ai principi della correttezza professionale e limitato alla funzione di indicazione di provenienza.

In base agli elementi che lo compongono si possono individuare tre categorie di marchio:

  • il marchio denominativo, che è costituito solo da parole
  • il marchio figurativo, che consiste in una figura o in una riproduzione di oggetti reali o di fantasia
  • il marchio misto o complesso, effetto della combinazione di parole e figure.

Dr. Meyer Piha – Milk Free – CEO

Coordinatore ed Amministratore di IKU è il dott. Meyer Piha (www.italyjewishguide.it) e docente presso Master su Sicurezza Alimentare e Sicurezza Alimentare Kosher (Master di II livello – Lettera di ringraziamento).

Contatto: iku.okmeyer@gmail.com

Mr. Baruzzo – Technical Administrator

Coordinatore tecnico specialista in ingredienti kosher e analisi processi produttivi.

Contatto: robaruzzo@libero.it